LOCARNO 2.1

Locarno 2.1

A Locarno la pandemia ha messo a fuoco i problemi di una Città troppo legata alla monocultura economica del turismo. Al Municipio che verrà toccherà quindi trovare delle soluzioni alternative per rilanciare l’economia della Città e con essa il benessere e la qualità di vita della popolazione.

Viste le ricchezze naturali e grazie al clima mite e soleggiato del nostro territorio, il turismo a Locarno, e nel Locarnese in generale, è un elemento indissolubile e ovviamente da tener da conto e valorizzare. Ma di classico turismo vacanziero non si può vivere tutto l’anno. Serve quindi una maggiore diversificazione anche di questa forza economica. Oltre a puntare su un turismo sostenibile, valorizzando le ricchezze naturali del territorio, sarà necessario puntare anche su un turismo di prossimità, offrendo una vasta gamma di eventi che coprano anche i periodi più tranquilli dell’anno, su un turismo congressuale, in particolar modo grazie alla trasformazione del FEVI in centro congressuale, ma anche su un turismo culturale, non solo grazie al Festival del Cinema, ma ad esempio anche grazie alla valorizzazione dei musei già esistenti (Casa Rusca, Casorella e Castello Visconteo) e approfittando di un possibile nuovo arrivo: il Museo cantonale di storia naturale.

Il vero valore aggiunto delle città, però, non è la gente di transito, ma è quella che nella città ci vive e ci lavora. Sono queste le persone che rendono viva la città 365 giorni all’anno e che assicurano un flusso economico costante. Tuttavia, se si vuole aumentare la popolazione, è necessario intensificare la politica di promozione della qualità di vita e dei servizi, in particolar modo per le famiglie. Un passo nella giusta direzione si è iniziato a fare con la certificazione UNICEF “Città amica dei bambini”. Con il coinvolgimento di bambini, giovani e famiglie si è redatto un piano d’azione, che bisognerà mettere in atto con coraggio. Le misure richieste dagli interpellati sono infatti la base di una società moderna, solidale ed eco-sostenibile: più servizi educativi e parascolastici, più spazi di incontro e socializzazione e una maggiore tutela dell’ambiente e della qualità di vita.

Tutto questo comporta ovviamente degli investimenti e visto che le finanze della Città, già poco rosee prima del covid, subiranno un peggioramento dovuto alle inevitabili conseguenze economiche della pandemia, bisognerà avere il coraggio di presentare dei conti in rosso, ma fare anche di tutto per rilanciare il discorso aggregativo. Discorso che non ha solo un fine di rilancio economico ma anche e soprattutto di serio rilancio qualitativo per tutta la regione. In un Cantone che si sta avviando a diventare “Città Ticino” con grandi poli aggregativi come Lugano e Bellinzona, sarebbe infatti anacronistico e controproducente continuare imperterriti ognuno per la propria strada e gli esempi parlano chiaro: grazie alle aggregazioni si possono offrire migliori servizi e quindi più benessere, prospettive e qualità di vita.

Nancy Lunghi

Candidata per SINISTRA UNITA al Municipio e al Consiglio comunale di Locarno