IL NOSTRO PARTITO: UNITO E FEMMINISTA!

Il nostro partito: unito e femminista!

Il femminismo non è una moda, bensì un approccio fondamentale per un’analisi della società e dei bisogni di donne* e uomini* in una prospettiva rivolta al futuro. Ne è convinto anche il PS che all’Assemblea delle delegate e dei delegati tenutasi il 14 ottobre 2017 a Olten, ha accolto all’unanimità il “Manifesto per un socialismo femminista” proposto dalle Donne* PS in occasione del loro centesimo anniversario. Un secolo nel corso del quale l’organizzazione delle donne* socialiste ha condotto tante battaglie per l’emancipazione, fatte sotto varie denominazioni. Con il Manifesto si fa ora un salto di qualità, coinvolgendo tutto il partito in una prospettiva femminista.

Con l’adozione di una prospettiva femminista il partito non solo decide di impegnarsi per promuovere le cariche femminili nei vari ambiti, ma anche per favorire cambiamenti nella società stessa. Si tratta dunque di promuovere e attuare varie misure, come ad esempio: salari equi e diminuzione dell’orario lavorativo, riconoscimento dei lavori domestici e di cura, investimenti statali per l’accudimento di bambini e parenti a carico, congedi parentali sufficienti ed equi per tutti, rafforzamento dell’AVS, tassazione indipendente dallo stato civile, incentivazione delle donne* in politica, insegnamento privo di stereotipi di genere e promozione del linguaggio paritario, tematizzazione della violenza sessuale, protezione e luoghi adeguati per le vittime di violenza, lotta contro la violenza sul posto di lavoro e sulle donne*, protezione e cure speciali per le donne* rifugiate e per le vittime del traffico di esseri umani, abolizione del servizio militare obbligatorio, ecc.

Dalla prospettiva femminista ne trarrebbero quindi vantaggi non solo le donne*, ma anche gli uomini*, che verrebbero liberati sia dalla concorrenza generata dalla differenza di genere, che dai vari ruoli predefiniti dall’odierna società in buona parte ancora patriarcale. Inoltre, la prospettiva femminista, essendo intersezionale, metterebbe fine non solo alla discriminazione di genere ma a tutti i tipi di discriminazione, basati per esempio su motivazioni quali: l’orientamento sessuale, l’handicap, l’età, lo stato economico e sociale, la nazionalità, le origini etniche e sociali, il colore, la lingua, la religione o le credenze, le opinioni politiche e di ogni altro genere.

Di strada per il raggiungimento della parità ce n’è ancora molta da fare ed è quindi più che mai fondamentale che la prospettiva femminista non rimanga solo all’interno del PS, ma che venga accolta da tante donne* e uomini*, che diventi una visione condivisa.

Nancy Lunghi (membro comitato Donne* PS) e Ornella Buletti, Marina Carobbio, Gina La Mantia, Tiziana Mona, Jacqueline Rohrer